L’abitare supportato.
Fondazione Carical sostiene l’inclusione sociale ed abitativa di persone con disabilità psichica a Cosenza.
Altrove li chiamano “appartamenti supportati” o “alloggi per l’autonomia” o, ancora, “gruppi di convivenza guidati”. Sono soluzioni alloggiative di “residenzialità leggera”, che permettono a persone adulte con disagio psichico, in buon compenso psicopatologico, di acquisire autonomie e sperimentare la vita indipendente, fuori dal proprio nucleo familiare – spesso assente o impossibilitato a offrire sostegni adeguati ai propri cari – e dalle tradizionali strutture residenziali socio-sanitarie, in cui la vita quotidiana è organizzata e si svolge in ambienti e secondo ritmi e modelli molto lontani da quelli familiari.
Negli alloggi supportati, gli operatori – presenti solo per alcune ore nell’arco della giornata – aiutano le persone che vi abitano a recuperare e sviluppare abilità e competenze di diverso tipo, indispensabili per una migliore qualità della vita ed integrazione sociale. Assistenza e interventi variano in funzione dei bisogni e delle risorse degli abitanti e del loro personale progetto terapeutico-riabilitativo, costruito insieme al Centro di Salute Mentale di riferimento ed ai servizi sociali territoriali.
Anche in Calabria, a Cosenza, esiste un’esperienza di “abitare supportato”.
Nasce nel 2012 ed è il primo progetto della Cooperativa Sociale “Strade di Casa”, che si costituisce per iniziativa di un gruppo di volontari dell’Associazione di Volontariato “San Pancrazio”. Il progetto si chiama “Percorsi di Autonomia” ed è il frutto della conoscenza diretta di persone incontrate, sostenute e accompagnate da oltre 20 anni dalla “San Pancrazio”: persone con problemi di salute mentale.
È per dare risposta alla loro richiesta di aiuto e, allo stesso tempo, per rispondere ad un bisogno rilevante dell’intero territorio, che il gruppo di lavoro neo-costituito, in collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Cosenza, elabora dei progetti di intervento individualizzato che si concretizzano nell’avvio di un gruppo di convivenza all’interno di un comunissimo appartamento della città, con l’accompagnamento socio-educativo di operatori professionali e volontari.
I contenuti dei progetti individualizzati sono orientati dalle determinanti sociali del benessere – la cura, la casa, il lavoro e le relazioni affettive – andando oltre l’approccio puramente medico ed assumendo come finalità l’inclusione sociale e l’empowerment individuale. Le persone, dunque, diventano parte attiva del proprio progetto di vita, che inizia con il vivere la casa e passa per il loro inserimento lavorativo presso le cooperative sociali di tipo B che partecipano alla rete (http://www.r-accogliere.org/). La quotidianità, in ogni sua articolazione, diventa lo strumento terapeutico principale con cui viene perseguito l’obiettivo generale di una migliore qualità della vita; essa agisce, infatti, su vari livelli e attiva le risorse personali di ognuno rafforzandone l’equilibrio psichico.
La sperimentazione iniziale del progetto “Percorsi di Autonomia” (PdA), che ha portato alla creazione dell’appartamento supportato in cui oggi vivono due persone con disagio mentale, è stata possibile grazie ad un finanziamento 8xmille di Caritas Italiana, oggi esaurito. La valutazione positiva dell’esperienza, anche da parte del Centro di Salute Mentale dell’Asp di Cosenza, e la sua importanza innovativa per il territorio incoraggiano verso la ricerca di un suo riconoscimento istituzionale e delle forme per garantirne la sostenibilità anche dal punto di vista economico.
Attualmente, però, il servizio è privo di copertura finanziaria e rischia la chiusura. Il rischio peggiore ricade sulla vita delle due persone che oggi abitano in casa, per le quali – in mancanza di adeguati sostegni familiari – non si offrono alternative al ricovero in strutture sanitarie o a condizioni di emarginazione sociale grave.
Per questo, la cooperativa sociale Strade di Casa, mentre cura l’interlocuzione con le istituzioni e si batte per la difesa dei diritti delle persone fragili che vivono in appartamento e di tutte quelle che beneficerebbero di analoghi interventi, ha avviato la campagna di raccolta fondi “Tutti pazzi per la casa” (https://buonacausa.org/cause/tutti-matti-per-la-casa) chiedendo solidarietà sia ai privati cittadini che alle organizzazioni del territorio sensibili al tema della salute mentale e della vicinanza alle persone sofferenti della propria comunità. In molti hanno risposto: amici, conoscenti e tutti coloro che hanno sentito come propria questa causa.
Con essi si è schierata anche la Fondazione Carical, che ha riconosciuto il valore del progetto Abitare in autonomia: un’esperienza innovativa per la salute mentale, con cui Strade di Casa ha richiesto un sostegno per il mantenimento del servizio fino al concludersi del 2017.
Il contributo assegnato dalla Fondazione consentirà di continuare l’accoglienza abitativa nell’appartamento supportato e di sostenere le spese per l’accompagnamento socio-educativo delle persone con disagio psichico che vi abitano.
Si tratta di un aiuto piccolo ma molto concreto, che si traduce nella possibilità di stare accanto a persone vulnerabili, sostenere il loro cammino per la migliore autonomia possibile e mostrare che anche in Calabria si può fare innovazione sociale dal basso. La sfida che abbiamo davanti è quella che rende la salute mentale una responsabilità collettiva e che richiama tutti ad un impegno comune verso le persone fragili. Responsabilità collettiva è anche responsabilità pubblica. Continueremo, perciò, a cercare e a chiedere la presenza concreta delle istituzioni pubbliche – in primo luogo dei servizi sociali e sanitari del territorio – per la garanzia dei diritti delle persone che abitano l’appartamento supportato di Cosenza e di ogni persona che vive una sofferenza psichica, per la quale è possibile ed è giusto costruire un percorso di autonomia.
Emanuela Pascuzzi
Strade di Casa Società Cooperativa Sociale Onlus